Il 5 gennaio 2023, la Commissione Europea ha pubblicato la Direttiva sulla Rendicontazione di Sostenibilità Aziendale (CSRD), che sostituisce la Direttiva sulla Rendicontazione Non Finanziaria (NFRD). Le aziende che soddisfano due dei seguenti criteri rientrano nell’ambito di applicazione della CSRD:
- Fatturato annuo superiore a 40 milioni di euro.
- Totale di bilancio superiore a 20 milioni di euro.
- Una media di oltre 250 dipendenti all’anno.
Con la CSRD, le aziende nel suo ambito sono tenute a integrare il dovere di diligenza (duty of care) nelle loro politiche aziendali. Ciò comporta l’obbligo per le imprese di identificare gli impatti sociali e ambientali delle loro attività, prevenire e mitigare possibili effetti negativi, eliminare gli impatti negativi esistenti e rendicontarli.
Anche le aziende non UE che generano un fatturato netto superiore a 150 milioni di euro e hanno una filiale o una succursale nell’UE saranno soggette agli obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità.
L’International Sustainability Standards Board (ISSB), istituito all’interno dell’International Financial Reporting Standards Foundation (IFRS), ha pubblicato nel giugno 2023 due standard internazionali in materia di reportistica di sostenibilità: “IFRS S1 – Requisiti generali per la divulgazione di informazioni finanziarie legate alla sostenibilità” e “IFRS S2 – Divulgazioni relative al clima”. I principali elementi della rendicontazione generale di sostenibilità e della rendicontazione relativa al clima sono previsti come gestione dei rischi e delle opportunità, strategia, gestione del rischio, metriche e obiettivi.
Recentemente, la Francia è diventata il primo paese a recepire la CSRD nel proprio diritto nazionale. Sebbene la portata della normativa introdotta dalla Francia non sia ancora stata definita, è stato reso obbligatorio che i rapporti CSRD siano certificati da revisori esterni, con sanzioni fino a 30.000 euro e la reclusione fino a 2 anni per la mancata nomina di un revisore o di un ente terzo indipendente, e fino a 75.000 euro e la reclusione fino a 5 anni per l’ostruzione dell’attività di revisione.
Gli altri Stati membri dell’UE hanno tempo fino al 6 luglio 2024 per recepire la CSRD nel loro diritto nazionale. Attualmente, Paesi Bassi e Spagna hanno elaborato bozze di legge relative al processo, ma non hanno ancora avviato ufficialmente un processo di adattamento.
Per informazioni sulla regolamentazione della rendicontazione di sostenibilità aziendale in Türkiye, è possibile fare riferimento al nostro articolo intitolato “Pratiche di rendicontazione di sostenibilità aziendale in Türkiye”.